C
c’arvedémmo
arrivederci.
cacà l
caca n cane!, di qualcosa
che ha un prezzo troppo elevato per le proprie tasche || ma va’ a cacà a Ripetta!, locuz.
cacacàlze un piccoletto che si crede grande, in
part. un bambino.
cacalìffa
paura enorme, rar.
cacanòttolo l'ultimo nato | chi è di bassa statura.
cacarèlla diarrea: te piasse la cacarella a squizzo! | la tosse d’istate e la cacarella
d’inverno, se sta ben ma se campa poco, prov.
cacatóre water fuori dall'abitazione | anche, rar., strùllo.
càcchio, càccio pollone, germogli superflui, ad es. del pomodoro |
per non dire cazzo.
càccia
acacia.
caccià cacciare | germogliare.
caccialèpre
grattalingua, erba di campo (Reichardia picroites).
caciàra, casciàra roman., confusione || casciarótto rumoroso, attaccabrighe.
càcio formaggio, tosc.
caciòla caciotta | erba medicinale (Balsamita major), usata per evitare il gonfiore delle forme
di formaggio durante la stagionatura.
càcqula crosta del naso.
cacùgnola escremento di capra o di coniglio.
cagnàra roman., lite || cagnaròtto attaccabrighe.
cagnòlo
piccolo pesce palombo, gattuccio.
caì il guaire.
caiccióso legnoso, stopposo, di un alimento.
Càj Cagli: n dà
manco nti muri de Caj, chi è incapace di fare la cosa più semplice | a Caj n c’è conforto, o piove o tira vento o
son a morto!, prov.
calamàri molluschi marini | occhiaie.
calàndra allodola | sbornia.
calavèrna, galavèrna brina | sbornia.
càlcano cardine.
calcatèrra
Agaricus campestris, fungo prataiolo.
caldàccia caldana, vampata
di calore | afa:
m'ha piat na caldaccia!, ho fatto una
sudata.
caldafrédda sost., la terra sopra asciutta e calda ma sotto
ancora bagnata dalla pioggia.
caldaléssa castagna lessa.
caldàra caldaro per marmellate e per la bullita.
caldàro paiolo: l
caldaro dic mal dla padella!
caldaràro ramaio.
caldarèlla secchio; se pieno di cemento o rena si dice anche còfana o gòfana.
callà scendere | dimagrire || a callà ven sempre a tempo | calla giù da sta pianta!, ritorna con
i piedi per terra.
calùgna calunnia.
calzà spingere, premere: calza, che ce bocca!
calzànte
calzascarpe.
calze, calzóni pantaloni | c’enn
armaste le calze, a chi è dimagrito.
calzettàra
chi confezionava o riparava le calzette.
calzétti calzini.
calzolàro calzolaio, ciabattino | misto di liquori
da osteria: anice, menta e caffè-sport.
calzòle pantaloncini da bambino.
cambià cambiare | spicciare denaro.
cambiàsse
vestirsi.
càmbra, càmmera camera, stanza || per influenza del roman., la m a volte è pronunciata intensamente (stommaco, pommidoro, etc.).
caminà camminare | camina!, vai, sbrigati! | e camina!, e dai, ma va’, ma che dici! | chi cerca trova, chi camina inciampa!, prov.
càmio camion : è passato l camio dla mondezza? | più rar. càmbio | al plur. i cami.
campà vivere: mpara
ch j n campo sempre!, cerca di apprendere il prima possibile, stavolta lo
faccio io ma la prossima volta lo devi fare tu || sopravvivere, sostentarsi.
campanàro chi suona le campane | sordo.
campetèllo zona di Pergola oltre la porta del quartiere di
Santa Maria di Piazza, sotto la
Rocca.
càmpo il terreno agricolo: do è babbto? giù pel campo a somentà | anche l
campo sportivo, lo stadio, ‘l campo
dla fiera, il foro boario, l campo da
bocce…
camposànto cimitero.
canàla canale stretto, in legno o in muratura || la canala
è la cassa dove è posta l’uva pigiata.
canàle, canalèggia (entrambe al femm.) grondaia.
canapìno
persona dai capelli chiari, del colore della canapa.
cànchero cancro | V. anche malàccio
| è n canchero, una brutta persona.
candéla anche il moccio al naso dei bambini.
candaléna cetonia, coleottero verde.
càne cane | pora
cana, meschina | s'era n can te
mordeva!, quando si ha una cosa sotto gli occhi e non la si vede | è n can da pajaro, chi abbaia da lontano
ma non morde | ha del cane!, è di pessimo umore | ho fame. tira la coda al cane! | e co i caca n cane!?, di una somma non indifferente.
cànepa, cànnapa
canapa.
canestràro
chi confezionava i canestri.
cànna unità di misura di lunghezza, usata fino al
XIX secolo.
cannabùccia/o gambo del granoturco, usato o per scaldare il
forno o per farne cappannelle | con le foglie si faceva
il pajericcio || do vai a la vegghia stasera? no, vo da buccio (a letto).
cannàccio trachea ed esofago del maiale.
cannafòja foglia secca della canna per riempire i
materassi o per intrecciare le cipolle.
cannèlla rubinetto, tosc.
cannellòtti
cannelloni,
tipico piatto di pasta condita
e cotta al forno.
cannicciàta canne di palude | recinzione di canne.
cannóne la
piazza del cannone, piazza
IV Novembre, dove è collocato un cannone della Grande Guerra.
cantà cantare: è ntel fiore del bel cantà, una ragazza in età da marito.
cantarìno cantaiolo,
uccello canterino | loquace, di persona.
Canterìno Cantarino,
località tra Percozzone e Rotondo.
cantèrto parete
divisoria | V. anche curtelàta.
cantinóne luogo di raccolta e vendita del vino all’ingrosso.
cantóne angolo | vicolo.
canzóna canzone.
canzonà prendere in giro.
capà scegliere, selezionare: capà ntel mazzo! | sbucciare | pulire, mondare: capà l pesce.
capàcce, acapàcce entrarci,
trovare spazio: fatte n là che n c’ acapo.
capatùra scarto.
capàce anche probabile, facile: capace che nengue…
capéccio capecchi | testa in ordine.
Capernàrdi Cabernardi.
capezzà rimediare.
capézza cavezza del cavallo.
capezzàgna
cavedagna, la striscia in
fondo al campo che non può essere lavorata.
capézzo estremità, risultato | bandolo.
capì capire, comprendere, intuire.
capìcce fammo a capicce, stammi a sentire, intendiamoci.
capiciótto scazzone, pesce di fiume (Cottus gobio).
capiscióne, capisciòtto saputo.
càpo grappolo d’uva: n
cap d’ua | anche gràppo
(V.) | bandolo della matassa.
capoccèlla capolino.
capòccia capofamiglia.
capomìlla camomilla (Matricaria chamomilla).
capóna pettinatura gonfia: c’ha na capona!
caponà accaponare, rabbrividire.
capóne cappone.
capornécchie
bacche di rosa canina | V.
anche rodicùli
|| gì a pià le capornecchie, fare
qualcosa di inutile.
capostórno capogiro, vertigine.
capòtto cappotto: l sole è l capotto di poretti || fa
capotto, vincere senza lasciare agli avversari nemmeno un punto.
cappànna
capanno, locale dove tenere gli attrezzi agricoli.
cappéj capelli | cappèj,
con la e aperta, sta per cappelli.
cappellòtto
tappo di cartone messo sul tappo di sughero delle botti per impedire ai
topi di rosicchiarlo.
càppola vongola.
caprìna tipo di fungo (Russula delica), detto anche durèj.
capuccétto munizione per la cerbottana || Capuccett Rosso.
capuccìno
cappuccino.
capùccio
cappuccio.
carabignére carabiniere.
carbùro sostanza solida, cristallina che reagendo
con l’acqua produceva acetilene per le lampade omonime.
carcà,
scarcà caricare, scaricare.
càrco carico, colmo, gravato, agg.: cla pianta è carca de meli.
careggià trasportare, carreggiare: l somaro careggia l vino e beve l’acqua.
caregràzzia è già tanto che…, ringrazia che..., locuz.
carestóso caro, di prezzo.
càrico
carta di alto valore nella briscola.
carìno
caro mio, spesso anche non in senso affettuoso.
cariòla carriola.
carincóne piagnucolone, provenz.
carlóna pià le cose
a la carlona, con sufficienza, senza impegno, locuz.
carógnola caviglia, malleolo.
caromìo non
come vocativo ma in funzione avverbiale enfatica: l’ho fatt na volta!? carmìo
una!, altro che una!, ben più di una!
càrpe quando durante il travaso il vino viene ancora
torbido.
carpinèlla tipo di fungo (Hydnum repandum), detto anche steccherino ||
pellicina che si forma intorno all’unghia.
carrettóne carro funebre.
carrozzèllo furgoncino che nel dopoguerra vendeva
generi alimentari nelle campagne.
cartìna dose di lievito o di vaniglia in polvere || preparato
in polvere approntato un tempo dal farmacista.
casanolànte contadino
che lascia la campagna e va a vivere in affitto nel borgo.
cascà cascare, cadere | so cascat a bocc avante | cascà comm na pera cotta || stà per cascà, pendere, staccarsi | c’è
cascat drento, chi ha un abito troppo largo.
cascatóne capitombolo.
casciòlo, caciòlo altro nome per la ruzzola.
casétta cassetta
casétto cassetto.
casìno, casòtto luogo o situazione pieni di confusione.
càssa da mòrto
bara.
cassóne mobile in legno più o meno pregiato contenente il
corredo della sposa | parte del biroccio.
castagnòla mortaretto.
castagnòlo castagnola, dolce di carnevale.
Castijóne Castelleone di Suasa.
castrà castrare | praticare un taglio alle castagne per
arrostirle | castrà i grej, locuz.,
castrare i grilli, non combinare niente.
castrìno castratore.
castróne pertosse, tosse convulsa.
catàssa catasta di legna.
catìzzo lucignolo della lucerna, rar. | V. anche scatizzà.
catòrcio chiavistello, tosc. | è n catorcio!, di cosa o persona malridotte, inefficienti.
catramìna
battuta, colpo | sbronza.
Cattarìna Caterina.
cattarinèlla
lumachina.
Catubàj Catobagli.
cavà cavare, togliere: càvate l capotto | ottenere.
cavalliére cavaliere.
cavaròzza
nuca, parte posteriore del collo.
cavèstro capestro, cavezza della vacca.
càvolo cavolo.
cazzabùbbolo per dire un oggetto, un
coso, roman.
cazzafrullòne ficcanaso.
cazzaròla
casseruola | per non dire
cazzo.
cazzimpèrio pinzimonio.
cé particella ci: ce
vai a la Pergola?;
e ce credo!, sicuramente!; a noià ce piace l vino || precede sempre il v. avere (avé, V.) nelle sue
coniugazioni, tranne quando è ausiliare, con l’elisione della e: c’hai
mill lire da prestamme?; c’avevo na
fame!; c’avria voja de n panino.
cecàgna sonnolenza.
cécce cece | delicato di salute, di poco appetito: magna pe n cecce | me va poco a cecce, non mi va a genio | camperà n’antra magnata de cecce! | è gitt a fa la terra pel cecce, chi è morto.
ceccòna
ciaccona, antico ballo.
céco cieco.
cégna cinta | cegnàta cinghiata.
céle, scéle il siero del latte dopo la coagulazione, usato nell'alimentazione animale.
cémbolo oggetto di poco conto, ingombrante, tosc.
cencinquànta
centocinquanta: costa cencinquanta lire, tosc. | e poi ducencinquanta,
trecencinquanta, etc.
cenciolóso misero nel vestire: l cane morde sempre al cencioloso, prov.
cénde accendere.
cèndera cenere | d’inverno
cendra! | prima de murì tocc a magnà sett copp de cendra, prov. || mal
dla cendra, l’oidio, malattia
delle viti.
cenderàro canovaccio per filtrare
la ranna versata sulla biancheria.
cenderàta cenerata, acqua fatta bollire con la cenere per lavare i panni.
cennà accennare | fare i cenni a tressette o a briscola.
centonòdi poligala (Polygala calcarea), erba infestante, buona per i conigli.
céppa sberla.
ceppà far ceppo, delle piante || céppo ceppo di legno | cespo | attaccatura.
ceràsa ciliegia | l’albero del ciliegio.
cerasòla vino rosato.
cérca questua: chi catturava una volpe o un altro predatore girava casa per casa dai vicini chiedendo un compenso in natura.
cèrqua quercia, rovere: ce
senti, cerqua!, a chi finalmente comprende.
cerquarìzze
capriole.
cestìno paniere in vimini o altro materiale da
calare con una corda dalla finestra, usato un tempo per ritirare o consegnare
oggetti o mercanzie evitando le scale | contenitore di plastica per la merenda
dei bambini dell’asilo, prima dell’avvento degli zainetti.
cetilèna, cendilèna lampada ad acetilene.
cetosèlla
acetosella
(Oxalis acetosella), erba medicinale.
cétta accetta, scure.
che pron. che, cui, il quale,
colui: galina che n becca, ha già
beccato!, prov. || ha funzione di con cui nel costrutto le ragazze che ce semm sgappati ier sera,
le ragazze con le quali siamo usciti ieri sera; o nel caso di a cui: la persona che j ho parlato, la persona a cui ho parlato || il
pron. interr. che, che cosa, cosa si riducono a co (V.): co è successo?, mentre l’agg. interr.
rimane che: ch lavor fai?
chél quel: de chi è chel monello? | talvolta seguito
da là o lì: co sta a fa chel monel là? || la forma non tronca quello è clo (V.) || chel’àltro quell’altro, ma anche nel senso di l’altro | al
plur. chel’àltri.
cherichétto chierichetto.
chi chi, pron. come in ital.: chi vol bé? | spesso seguito da è
e che: chi è che vòl bé? | plurale sia di chél che di clo (V.): do van chi munej?, dove vanno quei
bambini? | all’inizio di tanti proverbi: chi ha fame
nn’ha sonno || qui, avv.: vien chì | quasi sempre composto: chissù, chigiù, chi oltre || a volte anche che: chi
or è?
chiàcchiere
fà le chiacchiere, avé le chiacchiere, dicerie sulla moralità della persona.
chiappà prendere, acchiappare | indovinare: nne chiappa una! | n ce
chiappammo, non andiamo d’accordo
|| chiappà sotto, investire con un mezzo di trasporto || V. anche pjà.
chiappacàne accalappiacani.
chiàra albume dell’uovo.
chiattà, piattà, quattà nascondere, inguattare, tosc. | do te se’ chiattato? | la
casa chiatta ma n rubba, prov. | la
tosse e la trippa n se chiattne, prov. | vatt a chiattà!
chìcca inf., caramella.
chìcchera chicchera, tazza, bicchiere || colpo, botta.
chinàsse chinarsi, piegarsi.
chiòccio sonà
chioccio, locuz., suonar male, essere rotto; vuoto || esse mezzo chioccio, mal ridotto, ingobbito.
chioppà scoppiare, far strepito.
chiòppo rumore secco, tonfo | culmine, colmo: sott al chiopp del caldo.
chiòtto tosc., quieto, quatto: co sto freddo me so messo chiotto chiotto.
chiù verso del cucco, il cuculo.
chiusìno
tappo della camera d’aria
della bicicletta.
ciaccà schiacciare, acciaccare: me so ciaccato n dito!
ciaccanóce, ciaccamàndole schiaccianoci, schiacciamandorle.
ciaccagnìno colpo o serie di colpi in testa con le
nocche.
ciaccarèlla avellana, nocciola.
ciàcco
n ciacco de bòtte, una gran quantità.
ciafàgna, scarfàgna sonnolenza, sopore.
ciàffo cencio, straccio | cosa inutile o ingombrante || V. anche stròffi.
ciafrégno coso, aggeggio.
ciambellóne tipico dolce.
ciambòtto rospo | persona spregevole.
ciambudèj
budella del maiale affumicate
e abbrustolite in graticola | V. anche cirìmboli.
ciampanèlla ondeggiamento: gì
n ciampanella, traballare, anche di ubriaco, locuz.
ciampicóne dinoccolato, ciondolante.
ciànca
anca: move la cianca!, muoviti!
ciància a tentoni | gì
a ciancia, pescare con le mani libere, locuz.
ciancicà spiegazzare, tosc. | cincischiare | masticare | borbottare || ciàncico masticatura.
cianfujóne, farfujóne persona che parla in maniera non chiara.
ciàngia vampa, fiammata improvvisa.
ciangottà, cincischià parlare senza spiegarsi, dei bambini ma anche
degli ammalati o degli ubriachi || V. ciancicà.
ciàppola caduta, anche per ubriachezza.
ciaramìlla
biscotto tipico di Pasqua,
fatto a foma di ciambella, a volte con i semi di anice.
ciarlàta
donna chiacchierata perché di facili costumi.
ciarmatóre colui che praticava incantesimi e magie,
tramite le inciarmatùre, scongiuri recitati.
ciavàtta ciabatta || ciavattàta colpo dato con una ciabatta || ciavattòna sciattona.
cìba capra | verso per richiamarla || anche cibì.
cibòrio tabernacolo sopra l’altare | magnasse anche l ciborio, chi mangia senza fondo, senza ritegno.
cìca cosa di poco valore: fà a cica, fare qualcosa a risparmio.
cìcca rimprovero, cicchetto: ho preso na cicca.
ciccà masticare il tabacco.
ciccióne grasso.
cicìno, cicinìno un pochino.
cìcolo, cìculo lardello di maiale | anche grasséj | gì pel
cicolo, elemosinare || cosa minuscola (V. rinciculìsse).
ciccirillùto vispo, vivace.
cicerchiàta
tipico dolce di carnevale, a
forma di palline ricoperte di miele.
cicerchiétti tipo di pasta a quadretti.
cichètto cicchetto, schizzo di latte, ma anche di
vino | rimprovero, tirata d’orecchi.
cicòrbola grillo talpa, rar.
cìji plur. di ciglio | V. ossi, bracci, ginocchi, diti, ecc.
cìgna cinta, cinghia, tosc.
cignàle cinghiale, tosc.
cigulà cigolare, stridere.
cilicchia, cilicchiétto cinciallegra | bambino minuto.
cilòffo malandato, avvilito, sfiatato | nì ciloffo ciloffo, camminare demoralizzato,
locuz.
cìma da
cima, locuz., su in alto,
nella parte superiore.
cìmicia cimice.
cimentà provocare.
cinàr nn è n gran cinar, non è una gran cosa, locuz.
cinciàngola, ciòncia
volg., il femm., eufem.
cingómma gomma da masticare.
cìnta cintura | V. anche cìgna, tosc.
cintà recintare.
ciòbo nella briscola l’asso di bastoni.
ciòfo cardatore di lana | uomo sciatto, dappoco.
cioncarìno porcellino da latte, tosc.
cioncióni tagliolini di farina di grano e farina di fava.
ciónco zoppo, ciondolante, tosc.
ciónfo tonfo.
ci.óne, sci.óne sifone, tubo dell’acqua.
ciovétta civetta || ciovettòne gagà.
ciovìle civile, ricercato, non rustico.
cipollóne persona con gli occhi grandi.
cirìmboli
ciarimboli, budelli di maiale insaporiti nel vino e rosmarino affumicati
nel camino; si mangiavano cotti in graticola | V. anche ciambudèj.
ciròppo sciroppo.
ciròto cerotto.
citrospùma mescolanza di vino con spuma o gassosa | V.
anche paccàto.
ciùcca sbornia, tosc. || ciùcco
ubriaco.
ciùccio ciocca di capelli | faje l ciuccio a la monella, falle la coda | te pìo pi ciucci!, ti prendo per le ciocche | i ciuccetti, le codine || il
nodo della guluppa.
ciucciulà bisbigliare, spettegolare.
ciufolà zufolare, fischiettare || ciùfolo zufolo | n
par d ciufoli!, niente.
ciufolòtto ciuffolotto | scapaccione.
ciurlà portare in giro, ingannare.
ciùrlo tappo di legno per chiudere ad es. una
cannella.
ciùrma broncio: fa
la ciurma, di bambini che stanno per piangere || anche brégno.
clo, cla
quello, quella.
co cosa: co è?,
co vòi? | co t’ho da dì, co t’ho, t’ho detto
tutto, non ho più parole | co vol di, che vuol dire che significa | spesso seguito da è e che:
co è che vòi? || con, prep. sempl.: ha
preso du picioni co na fava!
cocchétte
trecce rigirate sopra le orecchie, fermate con le furcine.
còccia guscio, buccia | còcciolo guscio
di lumaca.
cocciàro colui che vendeva o aggiustava i cocci: orci,
brocche, ecc.
còcci vasellame vario in terracotta o vetro: la piazza di cocci, piazza Cesare
Battisti, dove un tempo si vendevano i cocci.
còcco prediletto: por cocco, espressione affettuosa o, più frequentemente,
sarc.
cocemelòvo è n coc.melovo, una persona apatica, senza iniziativa.
codalónga colui che nella squadra di mietitori rimaneva indietro.
codàzza tegame di coccio basso dal lungo manico.
codechìno cotechino.
códica
cotica | m’e dett codica!, e ti pare
poco?, roman.
cojómbri sciocchi, minchioni | per non dire cojoni.
cojóni l’ann
del mai e l mese di cojoni, cioè mai | se, è l paradiso di cojoni! | scì, i cojoni dla vitella!, di qualcosa certamente non vera | cojon che robba!
cojonà canzonare || cojonarìa
sciocchezza || cojonèlla canzonatura.
colazzióne colazione | un tempo, tranne il giorno di
Pasqua, e soprattutto in campagna, la colazione consisteva in un piccolo pasto
salato, accompagnato da un bicchiere di vino o da un caffè d’orzo.
colcà coricare | piegare || còlco
sdraiato: me mett a colco na mezzoretta.
collàre fa l collare,
vendere sotto misura, ad es. senza riempire un bicchiere | anche collétto || parte dell’omento del maiale, usato con
la grascia (V.) per preparare lo
strutto.
collétta
calcina che si applica alla parete prima dell’imbiancatura.
còllica colica: te
piass na collica!
cólmo
il colmo | pieno.
colomìa economia: en fat colomìa!, siate generosi.
cóltro
vomere del perticaro | per non dire colpo: t
piasse n coltro! | anche gumèra.
combàtte
nce se combatte,
non ci si ragiona.
cómme come, avv.: se’
bella. comme l cul de la padella! | comm’è,
perché, quale avv. interrogativo: comm’è
n ce sete nuti?, comm’è che n ce sete
nuti? | comm no!, avversativa,
spesso in senso sarc.: c’argimm n’antra volta? eh, comme no! | comm’è comme nn’è, interiezione | comm
Dio vole; come Cristo comanda; comm vien viene, locuz. ||
quando è come proposizione interrogativa diventa le (V.) con
valore di quanto: le se’ trista!
comodà aggiustare.
còmoda sedia col buco al centro per applicare il vaso da
notte.
compagnà accompagnare, unire || compagnàsse Nino s'è compagnato co la Teresa.
compàgno
compagno, compare | agg.
uguale, identico: l’ho da comprà compagno
a testo.
comparì apparire, sembrare.
compóne comporre | si dice di neve quando attacca.
cómpro
agg., forma tronca di comprato, tosc.: acquistato, non coltivato o fatto in
casa: le tajatelle compre.
comugnóne comunione: domenica ho da gì a la comugnon de mi nipote.
comùne il palazzo minicipale: me tocca gì su pel comune per cla carta, su per via dello scalone
da salire.
cóna
basso terrazzamento fluviale: l lavator
dla Cona, l’ex-lavatoio sotto il ponte del giardino.
Cónce
quartiere di Pergola.
conchétto
conca di legno per impastare la calce.
concòrzio consorzio agrario.
conditóre osso del prosciutto per dare sapore a certi
piatti.
conferì conferire | apportare giovamento: st’aria gne conferisce.
conòcchia punto di congiunzione delle quattro canne
per i pomodori o i piselli | canna per filare la lana.
consentì andare bene insieme, adattarsi: n c consente.
consubrìno
consobrino, cugino da parte di madre | fratej consubrini, figli dello stesso padre
ma di due sorelle.
contadìn’arfàtto che vuole mostrarsi rincivilito, o
arricchito.
contarèj i giorni dai quali si cerca di prevedere
il fut.
contentàsse
accontentarsi: chi se contenta, gode!
contentìno piccola ricompensa.
convenì convenire: n me convene.
còppa lonza.
coppà uccidere.
coppóne mezzo quintale di grano.
còre cuore.
coradèlla interiora dell’agnello arrostite |
interiora del maiale: la coradella scura il
fegato, quella chiara i polmoni.
cordàro fabbricatore do corde.
cordèlla, cordelìna/o cordicella, spago.
coreggiòlo convolvolo, vilucchio (Calystegia sepium).
coriéra corriera, pullman.
cornétta
pianta erbacea (Consolida regalis).
còrno contenitore delle forbici da potatura o della cote | punta di
forchetta || còrni le corna.
corpétto
panciotto, gilet.
córre correre: n corre che sudi!, la mamma al figlio | ho fatt na
corsa! | intercorrrere: tra me e lù ce corre du anni || fare differenza: tra l dì e l fà ce corre!
còrta scorciatoia.
cortèllo coltello | co metti i soldi per cortello?, a chi non è propenso a spendere.
Cosombróne Fossombrone.
costà costare: me
costi pià te che n fjolo aj studi!; me
costi più te che l sale a Perugia!, locuz.
còsta salita | accanto, al lato || costóne l
costone,
salita del quartiere delle
Birarelle, sotto le mura dell’attuale casa di riposo.
costarèlla, costolétta costola animale | per gli umani costìccia.
cotà affilare, arrotare || còte pietra per affilare.
cottóne cotone: pna
vita sana, lino, cottone e lana, prov. || cottonìna tela
di cotone per fare la dote.
cóva
nido | pià le cove, non concludere
niente.
cóvo
covone.
còzza na cozza de spini, cespuglio intricato di spini.
cràcca, panàcca forte colpo dato con la mano.
cràcco
n cracco de legnate, un carico di legnate.
crèc cracker.
créde credere: tutto
me credevo men che… || créso creduto, p.p.: n mel sarìa mai
creso…, a tutto avrei creduto ma questo… || con prep. oggettiva (es.: credo che ci andrò)
si usa il più semplice pensà: penso che ce girò.
credenzòne credulone.
crepà crepare | screpolare: c’ho i labbri crepati || crepàccia crepa.
créscia focaccia, piadina, pizza | tipica quella con il battuto e la persichina (V.).
créscia de pàsqua prodotto da forno al formaggio tipico del
periodo pasquale.
créscia-tajàta piatto di polenta tagliata a quadri e
servita in una salsa di fagioli.
cresciòla tipico dolce di carnevale. Dette più raramente cresciarèlle.
crescióne pianta erbacea (Lepidium sativum).
cresimà accedere al sacramento | farsi male in fronte.
crettà screpolare: st’orcio
è tutt crettato.
crìcca regola del tressette
| gruppo di complici.
crìcchi ghingheri.
crìcco martinetto.
crìna, cesta di vimini bassa e larga || criniera del cavallo.
crinà incrinare: me
s’è crinato n piatto.
crìne fibra che si pone dentro l'intima, per farne materassi da porre sotto quelli di lana.
crinèlla piccolo cesto per portare fieno alle
mucche.
crìno cesto grande o profondo: è matto comme n crino!
cristèro
clistere.
cristiàno persona generica: i cristiano a st’ora dormno;
voj gì n gir comm i cristiani?
crìsto persona malridotta | grossa caduta | tubo di ferro
regolabile per impalcature | crist morto,
processione del venerdì santo.
Cristòfno Cristoforo | per non dire Cristo.
crocchià schioccare di ossa | pestare qualcuno.
crocétta tipo di erba (Onobrychis sativa), ottima per il bestiame, detta anche lupinèlla.
croceróssa ambulanza:
ho sentito a la crocerossa, chissà chi è…
cròia ghirlanda che si pone sulla sommità del pajaro | fazzoletto di stoffa avvolto sopra la testa delle donne per sorreggere la tavola del pane o un orcio.
cròsta parte esterna e dura del pane, il contrario della mulìca | ciò che si forma sulla ferita
in via di guarigione.
crovèlla, crovèllo
crivello, setaccio per liberare i semi
della battitura dalle impurità.
crullà
dondolare; scuotere.
cucchiàra cucchiaio: l’omo la pala, la donna la cucchiara || cazzuola, attrezzo da muratore.
cucchiarìno
cucchiaino.
cuccumìno colpo in testa con le nocche del pugno.
cùccuma bricco, caffettiera | ubriacatura.
cùcco cuculo: è
solo comme l cucco | è tutt voce e penne comme l cucco.
cuccumèo verso della civetta.
cuciniéra
donna addetta alla cucina, in partic. durante la mietitura.
cudiróne codrione, parte posteriore dei polli; per est.
osso sacro, coccige.
cugìn bòno, cugìn carnàle cugino di primo grado.
cùgno piegatura fatta su vestiti.
culàtta parte sotterranea dell’albero che sostiene il
tronco.
culétto il fondo del pane.
culìcchia cinciallegra | cosa minuta.
cùlo fasse l culo,
faticare | voltà l culo, voltare le
spalle | avè l pepe ntel culo!, chi è
estremamente vivace | fa l cul nero comm
l'ora de notte!, a furia di botte, anche fig. | nte se pja nnè de
punta nnè de culo!, sei proprio intrattabile | a cul puzzone, col sedere in aria | ha fatto n cul de neve, di tanta neve | j tira l culo, ce l’ha con il mondo | hai dormit col culo scoperto?, a chi è
nervoso | fin che la bocca magna e l cul rende, acidente a le meddicine e a chi
le vende!, prov. | farai farai ma l cul mai te l vedrai! | c’hai n culo che te
se vede l’anima! | e move sto culo! | e co
me pij pel culo?!, mi prendi in giro? | che culo! || anche il fondo di una
bottiglia, di un orcio, etc.
cumincià cominciare.
cumìncio agg., di cosa iniziata: salame cumincio, già cominciato.
cùna culla.
cundì condire.
cunìle coniglio | cunilàra affollamento di conigli, anche traslato.
cupèrchio coperchio.
cùpa, cupétta il piatto fondo, a differenza del piàtt piàno.
cupèrta
coperta.
curì richiamo per il tacchino.
curìna scirocco, vento del Sud.
Curinàldo Corinaldo.
currirèllo
solco per drenare l’acqua nei
campi o al bordo della strada.
curtelàta coltellata | muro divisorio di mattoni | V. anche cantèrto.
cusà accusare | denunciare nel gioco delle carte.
cuscì, luscì così | anche cuscìne,
luscìne
|| anticamente, anche cuscìtta.
custodìsse rassettarsi, prepararsi per uscire: ancora m’ho da custodì!
cuvillàsse accovacciarsi.
D
dà dare: dà d’intende, dare ad in-tendere, far
credere | gni dà da dì, non lo stuzzicare
| dà da bé a le bestie, abbeverarle | me do na lava-ta, quando si vuole uscire in fretta | datte n’arcutinata, n’arcolta, datti una
raccolta | datte na mossa!, sbrigati | damme retta! | daje n’arciappolata, dagli un’aggiustata
approssimativa | co dai i numbri al
lotto?, dici cose a vanvera | daj la
roccia!, fallo filare | daj e daj,
anch la cipolla diventa aje, prov. | e gne dà l pillotto!, non lo infastidire | datte na regolata!
|| da, prep.: co vieni da la Sgurgola?; stasera pass da Peppe; enn’è da te!; so da digiuno | da
cima, da piedi, in alto, in basso.
dachelmò in quel modo: dachelmò ero bon anch’io.
dacquà, adacquà innaffiare, irrigare || dacquatóre innaffiatore.
dacquàto
il vino annacquato.
dacsì così.
dàfani i germogli del tamaro (Tamus communis).
dàje esortazione: dagli!, forza!, roman. | daje e daje, a forza di dargli…, locuz.
| daje e daje, anch la cipolla diventa
aje!, prov.
dànno danno: la bott fa danno, lascia riversare il vino | do vai a
fa danno.
dapièdi locuz., di sotto, la parte inferiore.
dastmò in questo modo.
dàtto dato: j’ho
datt da bé; datt ch’era freddo ho
ceso l camino.
davéro davvero: ma
daver davero, non dirai sul serio, non scherziamo.
de prep. sempl. di:
l fiol de Giuanne.
débbito
debito spesso al plur. i debbiti.
dèlma sagoma, modello.
dènte dente, anche al plur. | carne sensa dente,
ha fredd a tutt i tempe, i bambini e i vecchi senza denti hanno sempre
freddo, prov. | chi c’ha l pane, n c’ha i
dente!, prov. | n me tocca n dente!,
una porzione di cibo talmente piccola, locuz.
dènte-de-leòne tarassaco, pianta officinale (Taraxacum officinale), detto anche grùgno di somàri.
déntro i dentri, le rigaglie, frattaglie degli animali. V. anche ventrióri o grigìji. Altrimenti drénto (V.).
detàle
ditale.
déto dito || déti, diti le dita | l deto grosso, il pollice o l'alluce.
di prep. artic. dei: i
pianti di munej; la casa di parenti
mia || la prep. sempl. di diventa de
(V.).
dì dire | ce
dice, si addice, si abbina bene | co
dici?, quando si vuole avviare una conversazione | comm dichen a vo’? come vi chiamate? | dij de scì e daj da bé, a chi si vuole assecondare | l dirò!, ce l’ho sulla punta della
lingua | te l dich io!, sono dello
stesso parere || la gatta dice l credo, fa le fusa.
diàntena, deàntena diamine, diavolo.
diarèa diarrea | V. anche cacarèlla.
diavolàccio attrezzo per catturare uccelli di notte con del vischio.
diàvolo, deàvolo diavolo | co
c’hai l diavlo! | le carte enn del diavlo || fa l diavol e peggio, fare il diavolo
a quattro || diavolèrio diavolerio, sconquasso.
dilinguènte delinquente.
dimandà domandare.
dindaròlo salvadanaio.
dindolà oscillare.
dìndolo/a tacchino | c’ha
na dindla!, ha una sbornia || anche dìndo,
o galinàccio
(V.),
o polànga,
la femmina del tacchino.
dìngola-dàngola altalena.
dingolà tremare, oscillare: me dingla n dente || V. anche crullà.
diodorànte deodorante.
dìscqulo birbante, briccone, riv. ai bambini.
discórre discorrere, parlare: damme n mano, nno stà a discorre! | n ce se discorre!, è così suscettibile che non gli si puà parlare.
disgustóso ripugnante, insopportabile, rif. a persona: le sei disgustoso!
ditèj tipo di fungo (Ramaria flava), detto anche manìna.
ditóne pollice, alluce || anche dìt gròsso.
dittatùra detto, proverbio.
divertùria divertimento, goduria.
dó dove | V. anche
ndó.
dóddici dodici.
dòga striscia di legno che forma la botte | n ha but na doga, ne ha bevuto in gran
quantità.
doganà dividere
un’aiuola in solchetti distanti una doga l’un dall’altro.
Dòjo l Dojo, il
Doglio, località sopra Bellisio.
dolé dolere, far male, procurare dolore: me dol na
spalla; n te fo dole, non ti faccio male.
domàne, dimàne domani.
dòmo
duomo, così chiamata la chiesa cattedrale.
dominedìo chi si comporta come un padreterno.
dònca
dunque.
dòndola donnola.
dondelìni piccoli pomodori che si appendono per l'inverno.
dopanà avviluppare, soffocare | le zucche han dopanato le melang.le, ne hanno impedito lo sviluppo
| dopanà la lana, avvolgerla in gomitolo.
dopanatóre arcolaio, dipanatoio.
dòppo
dopo.
dòpp meggiórno il pomeriggio.
doprà adoperare, usare: chi c’ha più giudizio l dopra!
dòrmia anestesia,
sonnifero.
dormirèlla
il periodo in cui il baco da seta dorme.
dòse
lievito per dolci.
dové dovere, avere da fare | più spesso avé da, V., oppure toccà, V.
dozzéna dozzina.
dràgolo pala a uncino per spostare la brace nel
forno.
drénto dentro, mentre i dentri sono le interiora dei volatili.
drìo dietro.
drìtta rettilineo: la dritta de Sallorenzo.
drughèlla
(Lactuca agnina) erba di campo, simile alla rucola || spoletta
del telaio, detta anche drugèlla.
dù due, quando precede il sostantivo: du amici, du vacche, ‘n du minuti.
durmì dormire; gì a durmì, andare a letto..
dutrìna dottrina: a la dutrina tocca gicce per forza.